Il Teatro REX di Milano bruciava, le fiamme danzavano furiose illuminando la notte con un’orrenda bellezza. Quel 15 maggio del 2009 nessuno avrebbe immaginato che dalla cenere di quella tragedia sarebbe nato un omaggio meraviglioso al leggendario maestro Homayoun Shajarian, il cui canto etereo aveva incantado l’Iran e il mondo per decenni.
Shajarian, considerato il padre del genere “tasnif” (poesia musicale tradizionale persiana) si era guadagnato un posto d’onore nel cuore di milioni di persone grazie alla sua voce potente e suggestiva, capace di evocare emozioni profonde e trasportare l’ascoltatore in un viaggio mistico. L’incendio del Teatro REX, dove il maestro avrebbe dovuto tenere uno spettacolo nei giorni successivi, sconvolse profondamente la comunità iraniana a Milano.
La notizia si diffuse come un lampo, lasciando tutti increduli e addolorati. Si sentiva nel vento una profonda malinconia, come se quel teatro avesse perso non solo le sue pareti, ma anche un pezzo della sua anima. In quell’atmosfera di dolore, però, nacque una scintilla di speranza. Un gruppo di appassionati iraniani, decisi a onorare la memoria di Shajarian e a celebrare la sua musica, decise di organizzare un concerto-omaggio nel cuore di Milano.
L’idea, inizialmente fragile come una foglia al vento autunnale, prese presto forma grazie all’entusiasmo di tutti coloro che volevano rendere omaggio al grande maestro. Il Teatro Verdi, con la sua maestosa architettura e la ricca storia musicale, divenne il palcoscenico ideale per questo evento speciale.
Preparativi frenetici e un concerto indimenticabile:
Gli organizzatori, animati da una passione sfrenata per la musica di Shajarian, si misero all’opera con una dedizione incrollabile. I preparativi furono frenetici: contatti con musicisti iraniani di fama internazionale, selezione di brani iconici del maestro, progettazione di scenografie evocative che evocassero l’atmosfera magica della Persia.
Il concerto, intitolato “Voce Eternità: Un Omaggio a Homayoun Shajarian”, si svolse il 25 giugno del 2009, attirando una folla numerosa e emozionata. Le luci del palco illuminavano un tappeto persiano rosso sangue, su cui sedevano i musicisti con occhi chiusi, pronti ad offrire al pubblico un’esperienza musicale indimenticabile.
La prima nota suonata da un Ney (un flauto tradizionale iraniano) fece vibrare l’aria, aprendo le porte a un viaggio musicale senza tempo. Le voci dei cantanti si fondevano in armonici incantati, rievocando la poesia di Rumi e Hafez. Ogni canzone era una storia, ogni melodia un sogno che prendeva vita sotto gli occhi del pubblico rapito.
Canzoni eseguite durante il concerto | |
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“Morgh-e Sahar” (Uccello dell’Alba) | |
“Golestān” (Giardino delle Rose) | |
“Shahrivar” (Agosto) | |
“Bidad” (Angelo) |
Un omaggio indimenticabile:
La serata si concluse con una standing ovation. Il pubblico, visibilmente commosso, applaudiva a lungo i musicisti, riconoscendo in quel concerto un gesto di amore e rispetto per Homayoun Shajarian, un artista unico che aveva lasciato un segno indelebile nel cuore di milioni di persone.
Oltre la musica: aneddoti sul maestro:
Shajarian era famoso non solo per la sua voce straordinaria ma anche per la sua umiltà e generosità d’animo. Si racconta che durante una tournée in Europa, il maestro incontrasse un giovane iraniano emigrato che viveva con difficoltà economiche.
Shajarian lo invitò a cena e, dopo aver ascoltato la sua storia, gli offrì un lavoro come assistente personale per il resto della tournée. Un gesto semplice, ma che rivelava la grande umanità del maestro.
L’eredità di Shajarian:
Il concerto al Teatro Verdi fu solo uno dei tanti omaggi a Homayoun Shajarian organizzati in tutto il mondo dopo la sua scomparsa nel 2018. La sua musica continua ad essere ascoltata e apprezzata da milioni di persone, trasmettendo messaggi di pace, amore e speranza.